Iqbal: un bambino contro il lavoro minorile!

Iqbal era un ragazzino coraggioso, viveva in Pakistan con la sua famiglia.

Erano molto poveri quindi i suoi genitori lo mandarono da un signore tiranno che lo obbligava a lavorare, annodando i tappeti.

Con lui c’erano altri bambini, anche loro sfruttati dalla mafia dei tappeti.

Questi uomini senza scrupoli facevano lavorare i bambini perché avevano le mani molto piccole e riuscivano a fare nodi più piccoli.

La vita di Iqbal scorreva velocemente all’interno del magazzino in cui lavorava, a 12 anni sembrava un bambino di sei, con il volto di un vecchio.

Una notte riuscì a scappare, ma fu ritrovato e messo in una cantina, incatenato a lavorare ai tappeti per ancora più ore.

In un’altra occasione invece riuscì a fuggire e aiutò tanti bambini a liberarsi rivolgendosi al “Fronte per la liberazione del lavoro minorile”.

Nel 1993 gli fu assegnato il premio per i diritti umani a Stoccolma e nel 1997 il presidente della Repubblica Italiana Scalfaro lo ha nominato in un suo discorso come modello da seguire per la lotta alla schiavitù.

Purtroppo il 16 aprile del 1995 Iqbal fu ucciso dalla mafia dei tappeti.

Questa storia vera ci insegna che si può vincere contro la cattiveria di chi vuole sfruttare i più piccoli.

Iqbal ha pagato con la sua vita per aver avuto il coraggio di aiutare altri bambini schiavizzati come lui, facendo sapere al mondo ciò che accadeva.

I bambini hanno diritto di studiare, imparare e crescere nella serenità e nella spensieratezza.

Vogliamo gridare forte NO ALLA SCHIAVITU’ E NO AL LAVORO MINORILE.

Walid, Adam, Rabia, Mohamed e Sara 4A